17.9.03

Il Costa come sempre dice

comunque leggete qua: "Nel ricostruire la vita del capo Cavallo Pazzo, il figlio del tuono e della grandine, che nel 1876 sconfisse il Settimo Cavalleggeri di Custer a Little Bighorn, Vittorio Zucconi ha scoperto molto più di un messia guerriero con una penna di falco rosso tra i capelli: ha incontrato la vita quotidiana, le donne, i bambini, gli amori, i riti e le disperazioni di quello che fu un magnifico popolo di liberi cacciatori: i Lakota Sioux delle Grandi Praterie. Ne è uscito "Gli spiriti non dimenticano", un racconto struggente e meraviglioso, che nessun "viso pallido" potrà leggere senza un brivido di tenerezza e di vergogna. E senza cadere alla fine, come l'autore stesso, sotto l'incantesimo di Cavallo Pazzo, lasciandosi trasportare in un'avventura di straordinaria, emozionante intensità. "
Custer, George Armstrong (New Rumley, Ohio 1839 - Little Bighorn, Montana 1876), generale statunitense, famoso per la grande battaglia combattuta contro i guerrieri sioux presso il fiume Little Bighorn, nel Montana, nella quale perse la vita. Diplomato all'Accademia militare, combatté nella guerra di secessione americana tra le file degli unionisti. Nominato tenente colonnello del VII reggimento di cavalleria, combatté a Washita contro gli indiani cheyenne, nel corso della prima fase delle guerre indiane (1867-1868). Nel 1873 venne incaricato di proteggere i costruttori della ferrovia e i cercatori d'oro nel territorio del Dakota, allora occupato dagli indiani sioux, guidati da Toro Seduto. Dopo tre anni di inconcludenti scontri, nel 1876 il governo statunitense decise di sferrare un attacco decisivo contro gli indiani, agendo su tre fronti. Il reggimento di Custer fu uno dei tre gruppi che presero parte all'azione: il 25 giugno, mentre si apprestava ad attaccare un accampamento di sioux dei quali aveva sottovalutato l'entità, Custer e 264 dei suoi uomini vennero massacrati dagli indiani guidati da Cavallo Pazzo.
Cavallo Pazzo (? 1849 ca. - Fort Robinson, Nebraska 1877), capo dei sioux oglala, celebre per il suo ruolo nella resistenza degli indiani d'America all'espansione dei bianchi nell'Ovest degli Stati Uniti. Da giovane Cavallo Pazzo (in inglese Crazy Horse) combatté nel Wyoming contro le truppe statunitensi, agli ordini del capo oglala Nuvola Rossa. Dopo il matrimonio con una cheyenne, diventò il capo di un gruppo misto composto da sioux oglala e cheyenne che rifiutavano di vivere confinati nelle riserve.

Quando venne scoperto l'oro nella regione delle Black Hills (1874) e i cercatori cominciarono ad affollare la zona, si alleò con Toro Seduto, capo dei sioux hunkpapa, per difendere le loro terre dall'invasione dei coloni bianchi; il 17 giugno 1876, nella battaglia di Rosebud Creek (nell'attuale Montana), sconfisse un distaccamento dell'esercito guidato dal generale George Crook. Dopo la battaglia, Cavallo Pazzo e il suo popolo si recarono nell'accampamento di Toro Seduto, presso il fiume Little Bighorn. Il 25 giugno il campo fu attaccato dal generale Custer, a capo del 7° Cavalleggeri. Durante la famosa battaglia di Little Bighorn, Cavallo Pazzo e i suoi guerrieri uccisero Custer e quasi tutti gli uomini del suo reparto. L'esercito statunitense cominciò allora a dare una caccia spietata a Cavallo Pazzo, che si arrese infine nel Nebraska il 6 maggio 1877. Pochi mesi dopo fu ucciso da un soldato, a quanto si dice mentre tentava di resistere al confino in una riserva.

Tatanka, Toro Seduto (South Dakota 1834 ca. - Fort Yates, North Dakota 1890), indiano americano, capo dei sioux, il cui vero nome era Tatanka Yotaka. Divenne il capo dei sioux hunkpapa nel 1867 e guidò la resistenza di tutte le tribù del Nord contro il governo degli Stati Uniti, che cercava di occupare le loro terre costringendole a trasferirsi nelle riserve. Il 25 giugno 1876, reparti militari guidati dal tenente colonnello George Armstrong Custer furono sconfitti dai sioux, appoggiati dalle tribù degli arapaho e dei cheyenne, nella battaglia di Little Bighorn. Sebbene non avesse preso parte alla battaglia, Toro Seduto venne inseguito con i compagni dall'esercito degli Stati Uniti, ma riuscì a fuggire in Canada. In seguito a un'amnistia nel 1881 tornò in territorio americano e si stabilì in una riserva; continuò comunque a dimostrarsi ostile verso i coloni che compravano la terra assegnata dal governo ai sioux.

Probabilmente per toglierselo di torno, gli agenti governativi gli concessero di unirsi al circo Wild West Show di Buffalo Bill, con il quale viaggiò a lungo in America e in Europa, diventando famoso con il nome con cui è passato alla storia (in inglese Sitting Bull). Nel 1889, tuttavia, ritornò nella riserva. Il clima di tensione tra i sioux era acuito dai seguaci dell'indiano Wovoka, proclamatosi profeta di un nuovo movimento messianico che prometteva la sconfitta dei bianchi. Per prevenire una sommossa, la polizia della riserva arrestò Toro Seduto il 15 dicembre 1890. Quando i sioux cercarono di liberarlo, gli uomini che l'avevano catturato gli spararono e lo uccisero. Il fatto scatenò gli eventi che avrebbero condotto al successivo massacro di Wounded Knee.

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